2 (!!!) LAUREE IN MEDICINA: BLOCCATA L’ISCRIZIONE ALL’ALBO PROFESSIONALE DAL MINISTERO. MANCANO DAVVERO I MEDICI?

Oleksandr Gerasymovych
3 min readOct 24, 2021

Ciao a tutti. Mi chiamo Alessandro, sono cittadino ucraino, abito in provincia di Ancona e vorrei raccontarvi la mia storia.

Mi sono laureato in medicina in Ucraina nel 2016; nel 2018 ho concluso la specialistica in medicina interna (in Ucraina il percorso è più breve). Dopo una lunga preparazione burocratica nel 2019 mi sono iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia per il riconoscimento della laurea ucraina (grazie a tante persone care in Italia). A luglio 2021 mi sono laureato in medicina a Perugia con 105/110. Due giorni dopo la laurea ho presentato la domanda per l’iscrizione all’albo dei medici chirurghi di Ancona. Per le persone straniere questa fase è più lunga: per iscriversi all’albo professionale è necessario il parere del Ministero della Salute. Al momento di presentazione della domanda avevo il permesso di soggiorno per studio in corso di validità. Dopo due mesi di attesa è arrivato il rifiuto dall’Ordine professionale di Ancona: il Ministero ha risposto che era necessario prima convertire il permesso di soggiorno per studio in quello per lavoro o per motivi famigliari, visto che in Italia ho studiato soltanto per due anni ed in Ucraina ho fatto solo una parte del percorso formativo. Ma non è vero, mi sono prima laureato in Ucraina ed avevo presentato tutta la documentazione necessaria all’albo di Ancona. Il rifiuto sarebbe comprensivo se avessi qualche condanna penale o denuncia da un paziente: santo e perfetto non lo sono certo, ma c’è da dire che non ho mai preso neanche una multa in tutta la mia vita. Nonostante ciò, nonostante 10 anni di studio (sei anni di Medicina e due anni di specialistica in Ucraina, due anni di Medicina in Italia), sembra che non ci sia una strada più semplice. A questo punto dovrei fare la conversione del mio attuale permesso e attendere dai cinque ai sette mesi dalla Questura per il rilascio. Una volta ottenuto il permesso (per il quale dovrei inoltrare nuovamente la domanda per l’iscrizione all’albo professionale, e quindi attendere altri due o tre mesi). Non finisce qui: una volta iscritto all’Albo (o meglio, se mai sarò iscritto) dovrò convertire ancora il permesso di soggiorno, questa volta per lavoro autonomo. Il medico di continuità assistenziale (lavoro che vorrei svolgere, visto che per accedere alla specialistica ci vuole la cittadinanza italiana) è un lavoratore autonomo, quindi ci vuole altro tipo di permesso. Così, si aggiungono altri 5–7 mesi di attesa. Rischio di perdere 1 anno della mia vita per risolvere tutti questi passaggi burocratici (a mio parere, del tutto inutili).

L’Ordine dei medici di Ancona risponde che non si può fare niente, non sanno come risolvere il problema e dicono di rivolgersi al Ministero della Salute o in prefettura o in questura. Il Ministero della Salute risponde che, invece, la questione è di competenza dell’Ordine dei medici di Ancona, “in quanto competente in merito all’istruttoria preliminare sulla documentazione presentata per l’iscrizione all’albo” (che suona corretto in un certo modo).

Altro fatto strano: all’inizio della pandemia COVID, quando la sanità italiana soffriva davvero, ho cercato di propormi per dare una mano in qualche modo. Avevo iniziato ad inviare le mail dappertutto: al Presidente del corso di laurea, alla FNOMCEO, alle ASL. Non ho mai ricevuto una risposta.

Adesso un po’ di statistica: a Fabriano (AN) attualmente mancano 7 medici di assistenza primaria. Nelle Marche ne mancano circa 100. In tutta Italia, il sistema sanitario nazionale rischia di fare i conti con un deficit dai 10 mila ai 24 mila camici bianchi nell’arco di un quadriennio (secondo le stime di Anaao-Assomed). Secondo altra fonte, almeno 1,5 milioni di italiani sono senza il proprio medico di fiducia. Ovvio che da solo non risolverei il problema, ma potrei almeno dare una mano ai colleghi della zona.

Qualcuno mi potrebbe gentilmente spiegare questa cosa: ma c’è davvero questa carenza di cui molti parlano? E perchè ho ottenuto il riconoscimento del titolo a Perugia, se adesso non posso lavorare in ambito sanitario?

Mentre attendo, le tasse dell’ENPAM da pagare non sono in sospensione. Le tasse di iscrizione all’Albo, invece, mi sono state restituite solo in parte…

E con questo cosa ci faccio ora?

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